L’ABC della fotografia

Piccolo corso di fotografia con nozioni di base.

1. Tempi/diaframmi/ISO/temperatura colore
2. Le regole della composizione
3. Autofocus/Esposizione/Jpeg/Raw ecc..
4. Le proporzioni Auree e la regola dei Terzi
5. Il Fotoritocco  (Livelli)
6. Il Fotoritocco  (Taglierina)
7.
8.LABC_della_Fotografia.htmlLABC_della_Fotografia.htmlle_regole_della_composizione.htmlle_proporzioni_Auree.htmlIl_fotoritocco.htmltaglierina.htmlshapeimage_1_link_0shapeimage_1_link_1shapeimage_1_link_2shapeimage_1_link_3shapeimage_1_link_4shapeimage_1_link_5shapeimage_1_link_6
 

Il salvataggio dell’immagine:


L’immagine fotografica digitale viene generata dal sensore CCD/CMOS, la luce colpisce i piccoli pixel (i pixel sono fotodiodi che convertono la luce in tensione), poi successivamente un circuito di digitalizzazione (convertitore analogico/digitale) converte la tensione generata dai singoli pixel in segnali digitali (0/1), successivamente questi dati digitali vengono immagazzinati all’interno di una memoria interna alla fotocamera chiamata Buffer. Ora questi dati possono subire due processi diversi, essere salvati come file in formato JPEG, oppure salvati come file in formato RAW, vediamo la differenza di questi due formati.

Prima di tutto bisogna ricordare che il file generato dalla fotocamera ha una certa dimensione in megabyte e per sapere quanto sarà grande, possiamo usare questa semplice regola, moltiplichiamo il numero di pixel del sensore della nostra fotocamera per 3 (che sono i byte che servono al singolo pixel per assumere uno del 16 milioni di colori possibili). Se la nostra fotocamera monta un sensore da 10 megapixel, il file generato sarà 30megabyte: (10megapixel X 3byte) = 30Megabyte.

Ora se mettessimo files così grandi all’interno della nostra memoria, immagazzineremmo pochi files e avremmo bisogno di portare molte memorie con noi, ecco che viene in aiuto il JPEG, questo tipo di file usa un algoritmo di compressione che riduce la dimensione del file originale, come esempio, un file da 30megabyte può essere ridotto fino a 5megabyte senza grande perdita di qualità. Il JPEG è un compressore distruttivo pertanto la compressione deve essere minima. Nelle fotocamere consiglio di usare la compressione minima e di settare la risoluzione del sensore alla sua massima risoluzione, vedi immagine sotto a sinistra, mentre nell’immagine di destra vengono riportate la corrispondenza dei simboli dell’immagine a fianco es: Nell’immagine di destra la prima righa Large/Fine, significa; large=3888X2592 (3888 X 2592 = 10.077.696 son il numero di pixel orizzontali e verticali che sono contenuti nel nostro sensore questa è la risoluzione dell’immagine generata dal sensore che è da 10megapixel), mentre fine è la qualità del JPEG, cioè di qualità fine con poca compressione, circa 1/6 del file originale.

Il JPEG oltre la compressione, subisce alcune variazioni prima di essere memorizzato sulla nostra memoria, contrasto, saturazione dei colori, nitidezza e controllo del tono colore, fare attenzione a non esagerare nella modifica di questi valori, perchè se alteriamo troppo l’immagine, poi sarà impossibile risistemarla al computer.

File RAW, o meglio detto grezzo, prende questo nome perchè l’immagine dal sensore viene spedita direttamente alla memoria senza subire alcun trattamento come con il JPEG, è un file che deve essere aperto da programmi specifici messi a disposizione delle case costruttrici delle fotocamere, es: Canon/Nikon oppure da plugin installati in programmi di fotoritocco cone Photoshop. Il file RAW è leggermente compresso ma non ha perdita di qualità, normalmente si riduce di 1/3 rispetto alla dimensione originale. Un file da 30megabyte, diventerà circa 20megabyte. La caratteristica di questo tipo di file è quella di essere molto malleabile, è possibile correggere vari errori fatti in fase di ripresa come: sovraesposizione /sottoesposizione/temperatura colore errata ecc.. necessitano però di programmi specifici per essere editati, inoltre ogni casa genera il proprio file in formato RAW, mentre il JPEG è un file standard che può essere editato dai più svariati programmi di ritocco fotografico, io personalmente salvo le mie immagini in formato JPEG alla massima dimensione e massima qualità.

Le cose importanti della fotografia sono i TEMPI e DIAFRAMMI, inoltre ISO e TEMPERATURA COLORE vanno sempre, anche se secondarie, considerate molto importanti, ma sulla nostra fotocamera abbiamo diverse impostazioni e controlli da eseguire, primo di tutti, la scelta del tipo di messa a fuoco e il tipo di lettura esposimetrica, vediamo in dettaglio queste regolazioni.

Tipo di messa a fuoco


Autofocus ONE SHOT: Per iniziare a fotografare, consiglio di settare la propria fotocamera in posizione Autofocus - ONE SHOT, questa funzione permette la messa a fuoco automatica sul soggetto nel punto prestabilito da noi (all’inizio scegliere sempre il punto centrale di messa a fuoco). Portiamo il punto centrale su nostro soggetto, es: il viso di una persona, poi pigiamo a metà il pulsante di scatto, la fotocamera cercherà il fuoco fino al suo raggiungimento, appena raggiunto il fuoco, teniamo sempre pigiato il pulsante di scatto a metà,  reinquadriamo e scattiamo.

1)   Settiamo sulla nostra fotocamera il punto centrale come punto di fuoco.

2)   Posizioniamoci sul soggetto ed eseguiamo la messa a fuoco, pigiando a metà il pulsante di scatto fino al raggiungimento del fuoco.

3)   Senza rilasciare il pulsante di scatto, posizionare il soggetto sul punto di interesse, (in questo esempio è posizionato a destra del nostro fotogramma) e scattiamo.

Tipo di esposizione


Esposizione Multi Zonale: Ci sono vari modi per calcolare l’esposizione corretta della fotografia, (Spot, Semi Spot e Multi Zonale) la più semplice da usare è quella multi zonale, la lettura multi zonale rileva la luce sull’intera scena da fotografare e genera una coppia TEMPO/DIAFRAMMA ideale per la nostra scena, non sempre è precisa ma si comporta bene per il maggior numero di esposizioni, mentre per esposizioni difficili, come il controluce o con forti contrasti è consigliato usare la lettura Spot o Semi Spot prelevando la luce direttamente sul soggetto da fotografare. I pallini nell’immagine sotto, indicano dove l’esposimetro della fotocamera rileva la luce.

Qualità del file immagazzinato nella memoria della nostra fotocamera. Selezionare la qualità come da esempio evidenziato in rosso.

Regolazioni che si possono apportare se salviamo il file in formato JPEG, attenzione a non esagerare con l’aumento dei valori, perchè  non è possibile vederne bene gli effetti sul display posteriore della fotocamera, se li modificati esageratamente.

Cose da controllare prima di scattare le nostre immagini:


  1. 1.tempi e diaframmi adeguati alla situazione


  1. 2.sensibilità ISO adeguata


  1. 3.scatto singolo e non a raffica


  1. 4.autofocus abilitato in modalità oneshot


  1. 5.generazione file in formato JPEG


  1. 6.taratura corretta del bianco


  1. 7.modalità di ripresa: manuale, priorità tempi, priorità diaframmi ecc...


  1. 8.lettura esposimetrica  multizonale.




Ritengo queste le cose prioritarie da controllare prima di iniziare il nostro lavoro fotografico.

Consiglio di eseguire questi semplici controlli prima di iniziare a fotografare, questi consigli sono validi per il principiante e solo successivamente quando avremo più padronanza con la nostra macchina fotografica, possiamo impostare la nostra fotocamera con parametri più complessi come: scatto a raffica, autofocus AiServo (inseguimento del soggeto), lettura esposimetrica Spot o Semispot, generazione file in formato RAW, ecc...